Le ho comprate in set: le mie nuove tende da campeggio

Ieri ho deciso di prenderle perché le ho trovate con una grande e ottima e conveniente promozione in sé e per sé, e allora io ho deciso di non lasciarmele sfuggire. Mi ci son gettato a capofitto e ho deciso di prendermi un bel set per tutta la famiglia di tende da campeggio: insomma, il set si chiamava così, ma io in realtà lo andrò a usare con i miei amici, e infatti di queste tende ho già in progetto di farci un buon uso in una delle prossime estati. Se si va con già le tende, si risparmiano davvero molti soldi, fidatevi di me.

Però vi dovete anche fidare di me quando vi dico che non vi deve bastare un punto di vista unico quando andate a prendere se del caso un set di tende da campeggio, perché infatti in questo caso a voi conviene anche sentire la opinione e il parere di tutte le altre persone che andranno a usare insieme a te questo set di tende, il che è a mio modesto parere uno degli elementi fondamentali per una comprensione attuale e totale della questione. Se vi fidate di me, dovete capirlo e lo vedrete fin da subito.

Comunque sia, da questo punto di vista io vi consiglio anche di assumere una prospettiva di reale ed effettiva utilità, la quale infatti non può in alcun modo prescindere da una valutazione e da una valorizzazione di tutto quanto sta dentro e fuori da quello che circonda la immagine delle tende da campeggio, e che siano per fare giusto qualche esempio già fin da qui e già in sé e per sé, del tipo dei fornelletti da campeggio, o dei sacchi a pelo e di tutto quanto ci somiglia e lo circonda.

La vacanza perfetta, a contatto con la natura

E dunque se questo è uno dei vostri sogni, forse dovete anche voi in prima persona provare a prendervi carico della cosa, e dunque anche e pure ad assumere il meglio che potete e che volete da una esperienza di questo tipo, la quale venga a considerare in fondo il valore del tutto intrinseco ma non solo e non tanto, ma che dunque in seguito vi permetta anche e pure di guadagnare il massimo possibile in fatto di divertimento con i vostri amici, in mezzo alla natura. Provate e fatemi sapere, su!

Le piccoli invenzioni

Avete mai riflettuto su come alcune piccole invenzioni abbiano cambiato la nostra vita? La vita di noi occidentali, voglio dire. Perché in altre civiltà hanno altri modi di affrontare i problemi, ma sono i loro modi.

Mi sono reso conto di questa grande verità quando due settimane fa sono andato a visitare gli Uffizi di Firenze con moglie e prole, invitato da un amico professore che doveva tenere una piccola lezione in quella sede.  Abbiamo pensato di prenderci questa piccola vacanza (si fa per dire, sono stati due giorni molto intensi) perché Laura non aveva mai visto questo grande museo e l’occasione era davvero ghiotta. Io lo conoscevo molto bene perché avevo vissuto a Firenze come studente di architettura, ma mi sembrava giusto far apprezzare anche alla moglie…

Partiti da Bologna, la mattina presto del venerdì, abbiamo pianificato tutto con cura. La piccolina di 6 mesi sarebbe stata nel seggiolino apposito in macchina. Una volta a destinazione, l’avremmo trasferita nel marsupio (e l’avrei portata io perché Laura ha mal di schiena). Il “grande”, si fa per dire, di 3 anni e mezzo, sarebbe anche lui stato nel seggiolino in auto e poi sarebbe stato trasferito nel passeggino, dopo avergli fatto fare, naturalmente, una bella “sgambata” di un paio d’ore nel giardino dell’agriturismo che abbiamo trovato vicino Fiesole: tempo perso, ma necessario per stancarlo almeno un po’, altrimenti la visita del museo sarebbe stata un’impresa disperata.

A questo punto mi sono chiesto: ma come facevano, 40 anni fa? Si parla del 1973, non dell’altro secolo. Ma come facevano a gestire, i nostri genitori, questo tipo di impegni? Come facevano a uscire senza passeggini leggeri, senza marsupi ergonomici, affidandosi solo alle mani loro e dei malcapitati parenti?  Senza aiuti neppure  a livello di barriere architettoniche (noi, almeno, qualche rampa pro sedia a rotelle, passeggino e carrozzina l’abbiamo trovata!), con solo delle carrozzine gigantesche e scomodissime, neppure con le ruote piroettanti…

Come avremmo fatto, noi, commentavo con Laura nel corso della visita (bellissima!), senza il nostro passeggino leggero, comodo e pieghevole e pieno di spazi per riporvi tutto? Come avremmo fatto, senza il nostro incredibile marsupio, a portarci in giro Gabriella senza che lei neppure se ne rendesse conto (quasi…. Ogni tanto una boccata d’aria gliela abbiamo fatta prendere!)? Semplice:  certe cose non le avremmo proprio fatte, avremmo atteso che i nostri figli fossero abbastanza grandi per camminare.  Ma ci saremmo persi qualcosa.

Studiare dove? In Italia – Europa!

Studiare in Italia, per gli stranieri, non è mai stato più facile che in questi 25 ultimi anni. L’apertura totale delle frontiere all’interno della Comunità Europea e una serie di programmi condivisi a livello scolastico (anche se, e purtroppo, quasi solo universitario) permette ora a giovani di tutte le età e di tutti i paesi di passare da tre mesi a un anno di studio in Italia, apprendendo così non solo la materia che studiano ma anche la lingua.

Quale migliore occasione di questa per conoscere i propri “vicini di casa”? E’, per molti, ancora una scelta un po’ estrema: vuol dire infatti stare lontani da casa per un anno circa, adattandosi a nuove posti, nuovi orari, nuovi amici e nuove – spesso stranissime! – usanze. Per quanto riguarda lo “scambio”, ovvero il passare un periodo di tempo variabile all’estero, studiando nello stesso corso di studi universitario, ma in una lingua straniera (borsa di studio Erasmus), si tratta di un’esperienza talmente formativa, a livello culturale e personale, che è diventata davvero un fenomeno di costume. Continua a leggere

Lo scambio culturale: un approccio all’estero

Momento davvero educativo. E di grandissimo divertimento per lo studente. Lo scambio culturale rappresenta un modo per vivere la scuola straniera in una maniera molto tranquilla, permettendo allo studente di vivere l’atmosfera del posto. Si tratta delle esperienze dove l’integrazione avviene molto velocemente perché non dura così tanto come la scelta di un intero corso di laurea all’estero.

Lo scambio culturale permette di familiarizzare con il luogo,la lingua e la tradizione, perché generalmente partono pochi studenti alla volta e vengono distribuiti in classi diverse. L’accomodazione, inoltre può avvenire anche i famiglie del posto, disposte ad ospitare studenti stranieri, garantendo anche colazione, pranzo e cena se necessario.
Inoltre, lo scambio culturale e ambivalente, nel senso che anche lo studente della famiglia che ti ospita può avere la possibilità di essere ospitato a casa tua!

Si tratta ovviamente di periodo molto limitati che variano dal mese ai sei mesi, e nei casi lo scambio sia lungo, gli studenti andranno ospitati presso i campus universitari, dove avranno ulteriormente modo di poter familiarizzare con gli altri studenti.

Cosa è l’erasmus?

Nel sito della tua università puoi trovare le loro proposte per erasmus o scambi culturali. Anche,me soprattutto se studi un’altra cultura e un altra lingua, queste esperienze diventano anche obbligatorie per alcune facoltà. L’erasmus è progetto accademico, che ti da la possibilità di studiare davvero, e di prendere voti, quindi si tratta di un viaggio diverso da quello dello scambio culturale.

Questa avventura ti permetterà una conoscenza più approfondita del posto che hai scelto, permettendo un’integrazione più lenta ma più efficace. Se decidi per l’opzione erasmus, andrai sicuramente in strutture abitative universitarie, e il tuo impegno scolastico sarà sicuramente diverso. Studierai in italiano, quindi non preoccuparti,ma l’impegno sarà sicuramente diverso.

Puoi scegliere anche cosa studiare e che esami dare, anche rispetto all’università straniera che sceglierai. La tua università ha sicuramente in programma questo tipo di progetto o alcuni simili, quindi dai un’occhiata al sito e informati sulle mille possibilità.

Se non sei pronto per una scelta radicale, come quella di fare un intero corso di laurea all’estero, l’erasmus o lo scambio culturale sono ottime alternative. Ti permetteranno di conoscere la storia e la cultura dell’università che hai scelto, e potrai trovare tantissimi modi per interagire e socializzare con tutti gli studenti.