Un telefono cordless per la mia camera da letto

Ho deciso giusto qualche giorno fa di comprare un telefono cordless per la mia camera da letto, e sapete perché? Perché mi capita che magari nel pomeriggio, tra un lavoretto da fare in casa e un altro, io mi sdrai bella comoda sul letto e mi metta a leggere qualcosina, che sia magari un bel romanzo o una rivista. Ed ecco che magari, nel bel mezzo della lettura o anche e pure invece quando mi trovo mezza appisolata, inizia a suonare il telefono.

E che cosa mi tocca fare allora, una volta giunti a questo punto? Ecco, è molto semplice, mi trovo a dover alzarmi e correre fino al salotto dove ho il mio telefono, e a dover pure stare lì in piedi ad ascoltare e a rispondere e che due scatole, e che magari poi ci si trova pure a dover ascoltare qualche noiosa e una rottura di scatole come può essere una noiosissima comunicazione commerciale di qualche call center posto in capo al mondo. Ma insomma, mi devono proprio disturbare in continuazione questi qui, mi chiedo allora io? È assurdo, a dir poco assurdo, se me lo consentite, e io penso che molti di voi la pensano come me!

E infatti a questo punto io vi dico che mi conviene e mi è convenuto acquistare un bel telefono cordless in modo da potermi muovere per la casa senza problemi, e anche da poter tornare nel mio bel letto e parlare con chi devo, senza la fatica e la noia senza fine di dover stare in piedi. Insomma, questo ha un bel po’ di continuità da un punto di vista della comodità ma non solo, io vi dico che è anche e pure da una prospettiva invece diversa, che abbia ragione di un riposo e di un relax ulteriore.

Viva il relax, anche e pure durante le telefonate!

Ma ci credete o no voi che in questo modo, e grazie dunque a questo telefono cordless, io mi trovo nel più grande relax che fosse in tutto e per tutto possibile, e che mi regalasse anche e pure una ottima e notevole soluzione di grande e ottimale riuscita, ed è dunque un risultato di pieno valore, se io vi dico e voi vi fidate di me, dunque, e quindi vi consiglio di valutare anche voi questa scelta non da poco in ottica di comodità.

Come trovare un buon forno a microonde?

Non è mica poi così facile trovare uno di questi aggeggi mica tanto comuni da trovare in giro e che siano oltre che ben funzionanti anche e pure comodi, e ve lo dice una che ne ha dovuti provare un bel po’ prima di trovare quello più adatto a lei. Di questi forni a microonde appunto io vi dico ne esistono in diverse ma tante varietà, che è poi davvero arduo andare a trovare quello più corretto e più idoneo per sé. È per questo che io vi voglio qui dire dove si può trovare un bel posto per avere consigli.

Ormai come ben voi sapete su internet è ben possibile trovare un po’ tutto e anche e poi comprare un po’ tutto, pure con prezzi a dir poco ottimi. E ci sono dei siti che si occupano di fare paragoni e che permettono di trovare tutti i prodotti più belli e più comodi e più funzionali e anche poi e pure di tutto quello che volete voi, senza sforzo alcuno e senza dover dunque anche e pure andare a spendere energie in via inutile. Voi andate, poi leggete, poi cliccate, e poi infine comprate.

E tutto questo magari e anche con grandi sconti e promozioni o buoni sconto i quali vi fanno risparmiare molto spesso anche diversi soldi, i quali poi potrete voi stesse reinvestire in qualche altro elettrodomestico per la vostra cucina o anche per altri oggetti per la casa. E la maggior parte di questi bei siti poi vi dicono anche se potete avere una bella spedizione gratuita che così vi fanno risparmiare ancora qualche euro in più e, io credo, questo fa piacere un po’ a tutte noi mamme che siamo sempre e spesso molto attente ai conti di casa nostra.

La funzione di scongelamento nel microonde

E in questo modo a maggior ragione si possono risolvere tanti ma tanti problemi e dubbi su questi affari e su come si usa e si porta un forno a microonde, che ad alcune io penso può anche non sembrare una cosa poi tanto immediata e allora tanto vale informarsi per vedere se è una cosa che ci garba prima di andare e comprare fin da subito un prodotto nuovo e che non conosciamo bene e di spenderci così dietro dei soldi. E questo senza dubbio considerando anche le diverse funzioni di scongelamento.

Girare il mondo zoppicando

Una mia amica di 23 anni, in realtà la nipote di una cara amica, con borsa di studio Erasmus di un anno, è partita nonostante un problema grosso al piede l’avesse costretta ad una operazione che non poteva più rimandare.   In pratica si trattava di un alluce valgo che le era venuto dopo anni di danza classica iniziata in giovanissima età, e che era peggiorato a causa della moda delle scarpe a punta stretta, che l’avevano trovata entusiasta – ma poco saggia – estimatrice.

Non so se qualcuno che mi legge potrà rispondermi, ma esiste una cura per questa patologia dell’alluce valgo che non sia la chirurgia? Perché Melania ha davvero sofferto moltissimo prima, durante e dopo, ma chiaramente non voleva rinunciare a questa borsa di studio in Storia dell’Arte!

E ha provato di tutto pur di evitarla, ma evidentemente non c’era modo. So che esistono dei tutori da mettere all’alluce che lo “costringono” nella posizione giusta, ma penso che non siano risolutivi quando le cause dell’alluce valgo risalgano a molto tempo addietro e il problema sia perciò cronicizzato.

Ma in realtà volevo solo dire che girare il modo zoppicando può essere un gran sistema per fare nuove amicizie. Quando la vedevano in difficoltà, molti compagni la aiutavano a salire le scale o le facevano spazio al ristorante per il piede ingessato. E proprio a causa di questa infermità la cara Melania ha pure trovato il fidanzato!  Infatti un giorno, verso la fine dei 30 giorni di gesso che le avevano raccomandato di fare, Melania è andata da un ortopedico che si è fatta consigliare da compagni di studio francesi e proprio lì ha trovato un giovane praticante di nome Jean, che ha preso molto a cuore il suo problema tanto da riportarla in Italia per togliere il gesso e per fare il controllo… e nel viaggio si sono innamorati!

Questo per dire che a volte, da una cosa che sembra una maledetta sfortuna, possono venire fuori delle grandi benedizioni. Ora Melania si è laureata, vive a Parigi con Jean e aspetta una bambina. E il suo piede sta benissimo, anche se ha sempre bisogno di attenzioni. Chissà che girare il mondo con un piede ingessato non possa essere un’idea per tanti ragazzi alla ricerca dell’anima gemella!

Ma i vecchi coltelli non vanno più bene?

I miei due figli fanno l’Istituto Alberghiero, seguendo quella che è, in pratica, un’attitudine di famiglia visto che sia mio marito che io siamo ristoratori: o meglio, lui lo è, io non più. Volevo segnalare questa che secondo noi “anziani” del mestiere è una stranezza, visto che è da tanti anni che si usano i coltelli normali…

No, ho cominciato male, devo spiegarmi meglio. I miei due figli sono arrivati un bel giorno, dopo poco che era iniziata la scuola (uno fa la terza, l’altra la prima), dicendo che dovevamo munirci di coltelli in ceramica perché tagliano molto meglio, sono più igienici eccetera eccetera. E poi loro dovevano esercitarsi, perché i loro professori glielo avevano raccomandato, perché i coltelli in ceramica sono più affilati e hanno un bilanciamento diverso e quindi dovevano imparare ad usarli, mentre a scuola non ne avevano abbastanza perché costano troppo.

Ora, va bene che a scuola gli dicono delle cose, va bene che la tecnologia fa passi avanti ogni settimana, ma c’era proprio bisogno di tirare fuori anche questa novità? Lo sappiamo anche noi che per certe cose i coltelli in ceramica sono migliori, per esempio i formaggi tagliati con questi coltelli non hanno strani odori di metallo, ma quando uno ha comprato un bel set di coltelli in metallo, che fa? Li butta per comprare un nuovo set di coltelli in ceramica? Io non credo proprio!

Il risultato di tutto questo è che alla fine li abbiamo dovuti comprare. Funzionano bene, non dico di no. Ma nell’arco di una settimana ne hanno rotti due. Effettivamente sono leggeri e sfuggono di mano, a volte, perché ci si aspetta che pesino quando quelli in metallo. E si sono tagliati, 3 volte per ciascuno, tanto per non fare differenze. Non mi posso lamentare, perché per esercitarsi hanno tagliato verdure e pulito pesce e carne, e affettato frutta che tra parentesi viene benissimo… quindi hanno tolto a me molto lavoro, anche se solo per una decina di giorni: tanto è durata la sperimentazione, dopo di che hanno deciso che ne sapevano abbastanza.

Ma io vorrei sapere: anche negli altri paesi europei fanno così, o solo in questa vecchia e stupidissima scuola italiana?  Perché io penso che negli altri paesi siano le scuole ad acquistare il materiale che serve ai ragazzi e non costringano i genitori a comprare cose che non desiderano comprare.

Come quadrare il cerchio

Scusate, lo so che sono pallosissima. Tutte le volte che prendo la parola, a voce o per scritto, gli altri fischiano e mi tirano palline di carta (perché non abbiamo la cimosa, altrimenti mi tirerebbero quella). Perché lo so, alla fine – batti e ribatti – ricasco sempre sullo stesso argomento.

Sono infatti convinta che noi donne abbiamo sbagliato qualcosa. Da qualche parte, nella nostra storia evolutiva, c’è stato un blackout o forse il nostro cervello che ha le circonvoluzioni al contrario. Non so come spiegarlo altrimenti. Vi sembra possibile che:

  1. Dobbiamo avere il ciclo per circa 35-40 anni della nostra vita;
  2. Dobbiamo partorire “con doglie” mentre il marito ci guarda e magari tra sé pensa “che esagerata”;
  3. Dobbiamo tirare su i figli perché i mariti lavorano tutto il tempo e proprio non ce la fanno;
  4. Dobbiamo andare in menopausa una volta finito tutto il nostro ciclo “lavorativo” come esseri umani femmine e quindi uniche riproduttrici;
  5. Dobbiamo pulire in casa perché nessun’altro lo fa;
  6. Dobbiamo andare a lavorare fuori perché altrimenti i soldi non bastano;
  7. Dobbiamo essere anche dolci, disponibili e comprensive in famiglia, perché è quello che ci si aspetta da noi.

No, scusate, e mi ripeto: so di essere pallosissima, ma c’è qualcosa che non va. Se, per esempio, fosse toccato all’uomo di adempiere ai primi 4 punti della lista – se fossero cioè loro i riproduttori – ma pensate veramente che col carico di lavoro che prevedono questi 4 punti si sarebbero ANCHE cercati altri impegni? E, soprattutto, che vorrebbero essere dolci, carini e comprensivi con noi che stiamo tutto il giorno fuori e non ci preoccupiamo di niente altro che non sia il nostro lavoro? Ma via…..

Sì, lo so… ora abbiamo un sacco di ausili. Quelli vecchi, e che funzionano, ci sono ora e ci sono sempre stati: mamme, nonne, zie, tate, colf (se ci sono i soldi). Molti sono anche gli aiuti tecnologici: lavatrice, lavastoviglie, lavasciuga, ferro da stiro con caldaia, aspirapolvere. Pensiamo alle nostre povere bisnonne!

Ma come facevano, porelle? Ma, perbacco, l’aiuto di cui avremmo bisogno – ovvero due, o quattro, o sei manine in più per: caricare e scaricare lavatrice ecc, stendere, stirare, aspirapolverare, la sera prima o dopo cena, o la mattina presto, quello non c’è quasi mai (il quasi è d’obbligo perché ho qui Mino, dietro di me mentre scrivo, che ad ogni cosa dice “ah, ma questo IO lo faccio!”)… sì, Mino, ma tu sei un’eccezione!

Ma insomma: se a tutto quanto sopra si aggiunge anche la cura dei figli e il costringerli a studiare (a QUESTO volevo arrivare!!!) ogni santo pomeriggio per anni e anni…. Ma poi vi meravigliate davvero se ci sono mamme che sperimentano il volo umano senza paracadute? La quadratura del cerchio è impossibile, cari signori. Date una mano in più e vedrete i miglioramenti!